Nel 2023, nelle farmacie aperte al pubblico, i generici-equivalenti hanno assorbito il 22,7% del totale del mercato a confezioni e il 15,5% del mercato a valori. L’89% delle confezioni vendute è classificato in classe A (totalmente rimborsabile dal SSN), dove assorbono il 12,6% della spesa totale di classe.
A valori il mercato dei generici-equivalenti quota 1,6 miliardi di euro: l'81,5% del giro d'affari del comparto si concentra in classe A.
I generici-equivalenti quotano quasi il 23% del totale del mercato farmaceutico, mentre i brand a brevetto scaduto, quotano il 53,9%.
I farmaci esclusivi (protetti o senza generico corrispondente) assorbono infine l'altro 23,4% del mercato complessivo. Per quanto riguarda invece il segmento complessivo dei farmaci fuori brevetto i generici equivalenti ne assorbono il 29,7% contro il 70,3% detenuto dai brand a brevetto scaduto.
A valori, invece, i generici-equivalenti quotano solo il 15,5% totale del mercato farmaceutico, contro il 51,2% assorbito dai brand a brevetto scaduto. I farmaci esclusivi (protetti o senza generico corrispondente) assorbono l'altro 33,4% del mercato complessivo. Per quanto riguarda invece il solo segmento dei farmaci fuori brevetto a valori i generici equivalenti rappresentano il 23,2% contro il 76,8% detenuto dai brand a brevetto scaduto.
Dall’analisi territoriale dei consumi emerge che da Nord a Sud Italia oltre l’85% dei medicinali rimborsati dal SSN (classe A) afferiscono all'area dei farmaci off patent, ricomprendendo sotto questa voce sia i generici-equivalenti che i brand fuori brevetto. Il ricorso alle cure equivalenti continua però ad essere privilegiato al Nord (39,8% a unità e 33% a valori), rispetto al Centro (29% a unità e 26,1% a valori) e al Sud (23,7% a unità e 21,9% a valori), a fronte di una media Italia del 32% a confezioni e del 26,1% a valori. Profondamente diversificato, da Regione a Regione, il peso dei generici-equivalenti sul rimborsato farmaceutico pubblico. L'incidenza maggiore nella P.A. di Trento (44,7%), in Friuli Venezia Giulia (41,9%), in Piemonte (40%). In coda per consumi di generici-equivalenti Sicilia (22,7%), Campania (21,9%), Calabria (21,7%).
Nel 2023 i cittadini hanno versato di tasca propria 1.029 milioni di euro di differenziale di prezzo per ritirare il brand off patent - più costoso - invece che il generico-equivalente - a minor costo - interamente rimborsato dal SSN. L’incidenza maggiore a livello regionale si registra in Molise (15,9% della spesa regionale SSN nel canale retail) e nel Lazio (16,2%). Quella più bassa si registra invece ancora una volta in Lombardia, dove il differenziale versato di tasca propria dai cittadini quota il 10,5% della spesa regionale SSN per i farmaci brand off patent.
Per quanto riguarda infine il canale ospedaliero, i generici-equivalenti hanno assorbito il 33,6% del mercato a volumi (contro il 31,1% del 2022, +2,5%). I farmaci esclusivi - sotto brevetto o privi di generico - hanno assorbito invece il 34,7% (+0,2% rispetto al 2022) del mercato in corsia. La rimanente quota del mercato del canale è nelle mani dei brand a brevetto scaduto che hanno concentrato il 31,8% (-2,6% rispetto al 2022) dei consumi in corsia. Nel dettaglio, i consumi a brevetto scaduto nel mercato ospedaliero afferiscono per il 51% ai generici-equivalenti e per il 49% ai brand a brevetto scaduto. L’analisi del mercato a valori continua a registrare la predominanza assoluta dei prodotti in esclusiva, che totalizzano il 92,4% del giro d’affari farmaceutico nel canale ospedaliero, contro il 5,3% dei brand a brevetto scaduto e il 2,3% dei generici-equivalenti. Nel dettaglio, il mercato ospedaliero a brevetto scaduto a valori è assorbito per il 70% dai brand a brevetto scaduto e per il 30% dai generici-equivalenti.
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