Nel 2022, nel canale delle farmacie aperte al pubblico, i generici-equivalenti hanno assorbito il 22% del totale del mercato a confezioni e il 14,81% del mercato a valori, con una crescita in valore assoluto del numero delle confezioni vendute (1,8mld contro 1,7 del 2021), ma una flessione in termini di incidenza percentuale (- 0,6%) causato dalla crescita maggiore del segmento branded. Per quanto riguarda invece il segmento complessivo dei farmaci fuori brevetto, i generici-equivalenti hanno assorbito il 29% del mercato contro il 71% detenuto dai brand a brevetto scaduto. L’89% delle confezioni vendute è classificato in classe A, totalmente rimborsabile dal SSN.

Nel dettaglio, l’88,6% dei circa 406,8 milioni di confezioni di generici-equivalenti vendute nel canale farmacia nel 2022 sono classificate in classe A, il 9,9% è in classe C e solo l’1,5% ricade nell’area dell’automedicazione (senza obbligo di ricetta). A valori il mercato dei generici-equivalenti quota 1,6 miliardi di euro: l’81,8% del giro d’affari del comparto si concentra in classe A (16,5% in classe C, 1,7% nell’area dell’automedicazione).

Per quanto riguarda le casse del SSN, la spesa rimborsata nel periodo gennaio-dicembre 2022 ha fatto registrare una crescita del 1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: da Nord a Sud Italia, oltre l’80% dei medicinali rimborsati dal SSN (classe A) afferiscono all’area dei farmaci off patent (sia generici-equivalenti che brand fuori brevetto). In flessione la spesa relativa ai prodotti esclusivi del - 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2021 mentre è risultato in crescita il segmento relativo ai farmaci a brevetto scaduto, in particolare quello dei generici-equivalenti (+ 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2021), che hanno rappresentato il 26,4% della spesa di Classe A.

Per quanto riguarda l’andamento dei consumi nei mercati regionali, il ricorso alle cure equivalenti continua ad essere privilegiato al Nord (38,8% a unità e 31,5% a valori), rispetto al Centro (28,2% a unità e 24,5% a valori) e al Sud (23% a unità e 20,2% a valori), a fronte di una media Italia del 31,1% a confezioni e del 26,4% a valori. L’incidenza maggiore dei consumi di generici equivalenti si registra nella P.A. di Trento (43,8%), in Piemonte (39%), in Friuli Venezia Giulia (40,9%). In coda per consumi di generici-equivalenti Sicilia (22%), Campania (21,4%), Calabria (21,3%).

Sono come sempre le grandi patologie croniche - le più diffuse nella popolazione - a stilare la classifica delle molecole generiche più gettonate in classe A: prime in classifica anti-ulcera, antiipertensivi, antidiabetici. Categoria regina in Classe C (a carico del cittadino) quella dei tranquillanti, dove i generici-equivalenti assorbono il 37,60% del mercato. La categoria che vede primeggiare in modo assoluto i generici equivalenti è però quella dei prodotti per la disfunzione erettile, dove quotano il 74,70% del mercato.

Resta sostanzialmente invariata e si attesta a 1.056 milioni di euro la spesa sostenuta di tasca propria dai cittadini che preferiscono pagare il differenziale di prezzo per ritirare il brand off patent - più costoso - invece che il generico-equivalente interamente rimborsato dal SSN. L’incidenza maggiore a livello regionale si registra in Molise (16,0% della spesa regionale SSN nel canale retail) e nel Lazio (16,1%). Quella più bassa, invece, ancora una volta in Lombardia, dove il differenziale versato dai cittadini quota il 10,8% della spesa regionale SSN in farmacia.

Nel 2022, nel canale ospedaliero, i generici-equivalenti hanno assorbito il 31,1% del mercato a volumi (contro il 30,1% del 2021, +1%). I farmaci esclusivi - sotto brevetto o privi di generico corrispondente - hanno assorbito invece il 34,5% del mercato in corsia. La quota più rilevante del mercato del canale è rimasta nelle mani dei brand a brevetto scaduto, che hanno concentrato il 34,4% dei consumi in corsia. Nel dettaglio, i consumi off patent nel mercato ospedaliero afferiscono per il 47,5% ai generici-equivalenti e per il 52,5% ai brand a brevetto scaduto.

L’analisi del mercato a valori continua a registrare la predominanza assoluta dei prodotti in esclusiva, che totalizzano il 86,2% del giro d’affari farmaceutico nel canale ospedaliero, contro il 7,8% dei brand a brevetto scaduto e il 6,1% dei generici-equivalenti. Nel dettaglio, il mercato ospedaliero a brevetto scaduto a valori è assorbito per il 56,3% dai brand a brevetto scaduto e per il 43,7% dai generici equivalenti.

 

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