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Mentre prosegue con fasi alterne il balletto delle priorità sulle età degli ammessi alla vaccinazione anti-Covid Egualia e Farmindustria – in un messaggio inviato al ministro della Salute, Roberto Speranza, al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e al coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, Genesio Icardi – hanno ribadito la richiesta di vedere inserite al più presto, tra le categorie professionali considerate prioritarie nell'ambito del piano vaccinale nazionale e regionale, le lavoratrici e i lavoratori del settore farmaceutico, anche alla luce della nuova richiesta di impegno sul fronte della produzione dei vaccini necessari a contrastare la pandemia.

«Consapevoli della complessità del momento che stiamo vivendo, per l’aggravarsi della situazione epidemiologica a livello nazionale – si legge nel messaggio firmato dal presidente di Egualia, Enrique Häusermann e dal presidente Framindustria, Massimo Scaccabarozzi - vorremmo sottolineare ancora una volta come sia divenuto strategico e prioritario per la continuità della produzione farmaceutica nazionale, vaccinare gli addetti degli impianti di produzione».

«Le industrie del farmaco non hanno mai smesso di garantire continuità nell'approvvigionamento di farmaci, a partire dai salvavita utilizzati nei reparti ospedalieri con particolare riferimento alle terapie intensive – proseguono -. In quest'ottica le persone che lavorano nelle imprese del farmaco rappresentano, soprattutto in questo momento, una risorsa indispensabile per continuare a garantire la stessa capacità di risposta avuta dalla nostra industria fino a questo momento».

Nello scorso marzo - ricordano ancora le associazioni di settore -. proprio in virtù della strategicità del comparto, gli addetti farmaceutici erano stati esclusi dall'obbligo della quarantena proprio per garantire l'indispensabile continuità del processo produttivo. Ora per lo stesso motivo è necessario garantire un'adeguata copertura vaccinale tra le categorie prioritarie, al fine di evitare criticità operative.

«Diverse le aziende che già da qualche settimana registrano un livello importante delle ore di assenza dei lavoratori per ragioni sanitarie, con un potenziale impatto sulle tempistiche delle produzioni e, quindi, dell'erogazione di farmaci in tutto il Paese. Un rallentamento che in questo momento non possiamo permetterci. - concludono - . Allo stesso tempo siamo convinti che l'imponente progetto del Governo volto al rafforzamento dell'intera filiera per la produzione di farmaci e vaccini, debba poter trovare terreno fertile e svilupparsi su impianti produttivi in grado di lavorare a pieno regime. In virtù di ciò, crediamo prioritario che agli addetti dell'industria sia garantita al più presto l'accesso alla vaccinazione».

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Foto: Thisisengineering su Pexels