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Le associazioni delle aziende produttrici di medicinali ribadiscono che è inaccettabile prevedere l'acquisto in gara di medicinali appartenenti a categorie terapeutiche di uso territoriale e chiedono il ritiro della delibera appena approvata approvata in materia dalla Regione  

 

 

In un comunicato congiunto Egualia e Farmindustria hanno hanno dichiato oggi il loro estreo rammaricato per la recente delibera della Regione Emilia-Romagna che prevede l’acquisto tramite gara di medicinali appartenenti a categorie terapeutiche di uso territoriale.

"E'  una scelta inaccettabile - si legge nella nota - perché determinata da ragioni economicistiche derivanti dal disavanzo della spesa sanitaria complessiva della Regione, che non è assolutamente imputabile al superamento delle risorse assegnate ai medicinali territoriali acquistati in farmacia. E quindi non è di certo attribuibile alle imprese della filiera farmaceutica".

Le aziende, prosegue il comunicato "hanno responsabilmente corrisposto tutti gli importi del payback, compresi quelli del 2019 e del 2020 che sono gli ultimi finora richiesti, a titolo di ripiano della spesa per gli acquisti diretti da parte del Servizio Sanitario Nazionale, palesemente sottostimata, con costi molto alti per le imprese che questa delibera aggrava ulteriormente. Il tutto in una Regione, l’Emilia-Romagna, nella quale l’industria farmaceutica garantisce occupazione di qualità, rilevanti investimenti in produzione e Ricerca ed esportazioni che trainano l’economia".

«Il sistema salute come ha dimostrato la pandemia è un pilastro per il benessere dei cittadini e un volano economico di sviluppo e crescita per il Paese. Per questo è paradossale che la delibera della Regione Emilia Romagna lo consideri di fatto solo un costo, seguendo vecchi schemi basati sul taglio dei prezzi e non sulle esigenze reali dei pazienti e l’attrattività della nostra filiera», ha dichiarato Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria.

«Grazie al comparto farmaceutico il SSN ha a disposizione farmaci a basso costo per tutte le patologie croniche che passano per l’assistenza territoriale. Un’ulteriore compressione della spesa tramite il passaggio di tali farmaci alla distribuzione per conto potrebbe renderne, nel medio termine, difficilmente sostenibile la fornitura»,ha sottolineato Enrique Häusermann, Presidente di Egualia.

"La Delibera - sotolineano ancora Egualia e Farmindustria - introduce di fatto una differenza con le regole omogenee di classificazione dei medicinali a livello nazionale. In questo modo limitando la disponibilità di tutte le opzioni terapeutiche per i cittadini e la libertà del medico di prescrivere il farmaco più appropriato per il singolo paziente. L’esatto contrario della medicina personalizzata da tempo affermata in tutto il mondo. E in controtendenza rispetto alle recenti Note prescrittive di AIFA, che hanno ampliato la possibilità di prescrizione di farmaci ai Medici di Medicina Generale, rafforzando il concetto secondo cui tutto ciò che è potenzialmente prescrivibile dal MMG dovrebbe rientrare nel canale della convenzionata / territoriale".

"Per queste ragioni - conclude la nota - Egualia e Farmindustria chiedono che questa delibera sia ritirata perché iniqua e non giustificata".

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Foto: Livs Still su Pixabay