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Una scelta  campo per migliorare la rete assistenziale delle terapie intensive e garantire la qualità dell’assistenza nel futuro, per non farsi cogliere di sorpresa da nuove emergenze analoghe a quella del Covid-19. A  sollecitarla sono  SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva) e l’AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica) segnalando al governo e alla politica  che a pandemia e l’evoluzione epidemiologica dell’infezione da SARS-CoV-2 hanno fatto emergere gravi criticità del SSN, tra queste, la più grave è stata l’insufficiente dotazione di posti letto di Terapia Intensiva. Le azioni suggerite dagli specalisti si sviluppano in due fasi:

1. STABILIZZARE i posti letto di Terapia Intensiva utilizzando le tecnologie acquisite e già finanziate da Governo e Regioni corripondenti ad un aumento del 35%-50% rispetto all'attuale;

2. ATTIVARE le dotazioni organiche degli Specialisti in Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del Dolore attraverso: l'incremento significativo (2000/2500 unità) delle Borse di Studio indirizzate alle Scuole di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore; l'arruolamento in servizio - secondo quanto già previsto dal Decreto Cura Italia 2020 – delquarto e quinto anno delle Scuole di Specializzazione: questo permetterebbe di immettere con la sola integrazione economica del contratto MIUR di avere sul campo immediatamente oltre 1000 Anestesisti Rianimatori con competenze intensivologiche allineate al Core Curriculum europeo aggiornato alle nuove emergenze.

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Foto di Anna Shvets da Pexel